Quando il Marketing Finisce e Inizia lo Sfruttamento
Il Confine Rotto tra Visibilità e Professionalità
Essere un makeup artist professionista non significa solo saper truccare: è il minimo. Essere un vero professionista significa avere anche una struttura etica chiara, distinguere il lecito dal conveniente e capire che la visibilità non giustifica tutto. Negli ultimi anni l’etica nel makeup è stata sacrificata sull’altare dell’esposizione social. Risultato: confini saltati, ruoli confusi e clienti trasformati in strumenti di marketing.
Le Clienti NON sono Contenuti: Regola d’oro del Makeup Etico
Le clienti pagano un servizio di trucco, non pagano per diventare contenuti, reel, story o portfolio camuffato. Ogni volta che un lavoro retribuito viene sfruttato per la promozione personale del truccatore, non è marketing: è sfruttamento. Non è opinione, è mancanza di dignità professionale.
Matrimonio e Privacy: il Trucco Sposa non è un set Gratuito

Liberatoria: il Consenso Firmato
Qualsiasi utilizzo del materiale fotografico e/o video per finalità promozionali, pubblicitarie o di comunicazione professionale potrà avvenire esclusivamente previo consenso espresso, informato e specifico, formalizzato attraverso la presente liberatoria. In assenza di tale consenso, il materiale non potrà essere pubblicato, diffuso o utilizzato in alcuna forma.
Rispetto, Trasparenza e Responsabilità Professionale
Il make-up artist riconosce che l’uso non autorizzato di immagini o video costituisce una violazione della privacy e del rapporto fiduciario instaurato con gli sposi, impegnandosi pertanto a rispettare integralmente i limiti e le condizioni concordate.
Prima e Dopo: Perché il Before & After sulle Clienti Paganti è Lesivo
C’è un’enorme differenza tra condividere e sfruttare. Se un fotografo pubblica immagini finali, ritoccate e selezionate, il truccatore può ripostare: sono risultati finiti, non processi. Pubblicare prima e dopo su una cliente pagante non è trasparenza, è esposizione inutile che toglie dignità a chi ti ha pagato per sentirsi valorizzata, non analizzata. Se la cliente invia spontaneamente foto belle e finite, è un altro discorso; in tutti gli altri casi, non si fa.

Manifesto Etico del Mio Brand: 6 Regole Non Negoziabili
- Le clienti non sono contenute
- Lavoro pagato = zero auto promozione
- Privacy > visibilità
- Solo immagini finali, scelte e autorizzate
- Vietato il prima e dopo sulle clienti paganti
- Marketing = investimento, non sfruttamento
Vecchia Guardia o Coerenza Professionale?
Se questa visione oggi appare radicale, il problema non è ciò che rappresenta, ma quanto ci siamo allontanati dal vero significato di professionalità. Lavorare non significa esporsi a ogni costo, né sfruttare l’immagine e la fiducia altrui per ottenere visibilità.
Quando L’etica Definisce Davvero la Professionalità
Senza etica non esiste un lavoro autentico, ma solo una vetrina costruita con investimenti economici, strategie di marketing e consenso apparente. La professionalità richiede rispetto, responsabilità e coerenza tra ciò che si mostra e ciò che si è. Questo approccio può non essere alla moda, ma resta l’unico in cui mi riconosco.

