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Rispetto, Discrezione e Vera Professionalità

Nel mondo del make-up professionale, ci sono competenze tecniche, creatività e stile. Ma esiste un valore che precede ogni pennello e ogni fondotinta: la privacy della cliente.

È un valore sacro, spesso dimenticato in un’epoca dominata dai social, dove ogni gesto, volto o dettaglio rischia di diventare contenuto. Da professionista con oltre dieci anni di esperienza in Italia e all’estero, mi sento in dovere di sottolineare quanto il rispetto della privacy sia una colonna portante del lavoro di un make-up artist vero.

Il mio percorso e l’importanza della discrezione

La mia carriera nel mondo del make-up professionale è iniziata nel 2012, collaborando con agenzie internazionali, soprattutto londinesi e americane. Fin dai primi incarichi ho avuto la fortuna – e la responsabilità – di lavorare per eventi esclusivi, matrimoni privati, ricevimenti d’élite e progetti internazionali in cui la regola d’oro era una sola: massima riservatezza.

Nel tempo, ho avuto il privilegio di truccare e seguire da vicino star internazionali, icone dello spettacolo, donne dell’alta finanza, manager di fama mondiale e clienti straordinarie in occasioni uniche. Ho avuto l’onore di lavorare personalmente con Yoko Ono, Anna Wintour, Nicole Scherzinger e Federica Pellegrini, ma anche con clienti di Mastercard in occasione della Mostra del Cinema di Venezia, con giornaliste e conduttrici di Rai Storia, Rai Educational e di emittenti spagnole e americane, fino alle presentatrici per gli Oscar trasmessi da Sky Channel.

In contesti così delicati ed esclusivi, la discrezione non è una semplice qualità: è un dovere morale e professionale. Il rispetto della privacy diventa parte integrante del servizio, perché valorizzare la bellezza di una persona significa anche proteggerla, tutelarla da sguardi indiscreti e salvaguardare ogni dettaglio del suo tempo, della sua immagine e del suo spazio personale.

Insieme al mio Team, ho curato trucco e acconciature degli ospiti e dei familiari di George Clooney in occasione del suo celebre matrimonio a Venezia, così come per quello di Bastian Schweinsteiger. Abbiamo seguito con dedizione e professionalità i clienti di Dolce & Gabbana e Rochas, sempre a Venezia, garantendo eleganza, stile e totale discrezione.

Gli anni trascorsi sui set cinematografici, soprattutto con produzioni americane come la Walt Disney Production, mi hanno insegnato il valore assoluto del rispetto del cliente. In questi ambienti, dove ogni secondo è prezioso e ogni immagine ha un peso, la cura non si limita al make-up: si estende alla protezione dell’identità e della serenità di chi si affida a noi.

Trattare un cliente con attenzione significa anche non esporlo, non farne un volto da vetrina, ma accompagnarlo con rispetto nel suo momento – sia esso di lavoro, celebrazione o creatività. Ed è proprio da questa etica che nasce il mio modo di lavorare: sartoriale, riservato, professionale. Sempre.

 Ogni Cliente Merita Rispetto, sia Famosa che No

La discrezione non è un privilegio riservato alle celebrità. È un diritto universale.

Che si tratti di una sposa nel giorno più emozionante della sua vita, o di una professionista impegnata nella gestione di un grande evento, ciò che conta davvero è la sua serenità, il suo spazio, la sua volontà di vivere il momento in piena libertà e riservatezza.

Non fa alcuna differenza se una persona è conosciuta oppure no. Ogni cliente, ogni volto, ogni storia merita la stessa attenzione, la stessa cura, lo stesso rispetto. Non esistono volti “da postare” e altri da dimenticare. Non si utilizza l’immagine di qualcuno per promuoversi, se quella persona non ha espressamente scelto di condividerla.

In un backstage, durante un evento, in un momento intimo come un matrimonio o una sessione privata, il mio ruolo non è solo tecnico. È umano. Accudire senza invadere, accompagnare senza sovraesporsi, proteggere senza mai oltrepassare un limite. Questo è il vero lusso del servizio: far sentire ogni cliente al sicuro, rispettata, mai esposta.

Per me non esistono clienti “di serie A” o “di serie B”. Esistono solo persone che si fidano, che si affidano, e che vanno tutelate. Sempre.

Non tutto deve finire su Instagram

Oggi, sempre più spesso, si assiste a una deriva pericolosa: foto scattate senza permessovideo pubblicati con la sola finalità di mostrare il proprio lavoroimmagini rubate nei momenti di relax o stress della cliente. Questo non è professionalità. Questo è mancanza di rispetto.

Un make-up artist non viene scelto per la sua capacità di ottenere “like”, ma per la sua capacità di creare valore senza invadere. La vera bravura si vede dalle mani, dalla testa e dal cuore, non da un carosello su TikTok.

Il diritto all’immagine è inviolabile

Pubblicare foto o video di una cliente pagante, senza un suo consenso espresso e chiaro, è eticamente scorretto, oltre che rischioso sotto il profilo legale. Il diritto all’immagine non è un’opzione: è una tutela sacrosanta. La cliente non è un mezzo per fare pubblicità. Non è un’“influencer” a disposizione, né un volto da utilizzare per farsi notare.

Se si desidera promuovere il proprio lavoro attraverso immagini, la via corretta è una sola: creare shooting ad hoc, con modelle retribuite, in contesti in cui ogni immagine sia stata pensata e autorizzata. Il resto è solo sfruttamento mal mascherato da “portfolio”.

Il professionista si vede nel silenzio

Molti colleghi e colleghe mi chiedono spesso perché, nonostante il lavoro svolto con nomi noti, il mio profilo non sia pieno di foto vip o contenuti “da gossip”. La risposta è semplice: perché non serve.

In realtà, una delle ragioni per cui vengo scelta da produzioni, agenzie e clienti internazionali è proprio questa mia naturale attitudine alla discrezione. Chi si affida a me sa che non verrà mai esposto. Anzi, sarà accompagnato con cura, attenzione e protezione.

Un messaggio alle nuove generazioni

Vorrei che chi sta iniziando oggi questo mestiere capisse il valore reale della professionalità vera. Non si misura in follower o stories. Si misura nella capacità di saper entrare e uscire in punta di piedi nella vita delle persone, lasciando un ricordo di competenza, rispetto e umanità.

Il make-up artist non è solo un esecutore. È un confidente, un punto di riferimento, spesso l’unico momento di pausa e respiro per la cliente in un’intera giornata. La relazione che si crea ha un valore profondo, e va trattata con delicatezza, non esibita.

Ripubblicare solo ciò che la cliente condivide

Una regola d’oro: pubblica solo ciò che la cliente ha già pubblicato o ti ha espressamente chiesto di condividere. Mai forzare, mai chiedere con insistenza. Spesso, le donne famose o le spose riservate non vogliono “apparire”. Lo fanno già tutto il giorno per lavoro o, semplicemente, non desiderano esserci. E va bene così.

Rispettare il loro silenzio, la loro voglia di restare nel privato, è una delle forme più alte di eleganza che si possa offrire.

Professionalità è anche umiltà

C’è un’idea sbagliata che circola spesso: che un professionista debba “mostrare tutto”. Ma non è così. Si può essere riconosciuti e apprezzati anche restando sobri, misurati, con un profilo riservato e pulito.

Un make-up artist è molto più della somma dei suoi lavori pubblicati. È ciò che costruisce con le mani, con la mente e con l’anima. E questo non finirà mai in uno scatto.

In conclusione, spero che questo pensiero arrivi a chiunque voglia crescere come professionista. La privacy non è un limite. È un valore. È ciò che rende il nostro lavoro davvero nobile. Perché truccare un volto significa anche custodirlo, proteggerlo, onorarlo. In silenzio.

samantha

Author samantha

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